“I CARMINA BURANA aprono la serie completa delle mie opere”. Con queste parole, Carl Orff afferma che in questo lavoro sentiva di aver trovato il suo distintivo linguaggio musicale, e definiva quest’opera come punto di partenza di tutta la musica che portava indiscutibilmente la sua impronta; questa definizione venne data dall’autore alla prima esecuzione dei Carmina a Francoforte, nel 1937. Orff aveva allora 42 anni: sviluppo ed espansione tardiva di un artista che ha avuto molte deviazioni stilistiche tra romanticismo ed impressionismo, oltre allo studio imitativo delle tecniche opere pre-barocche di Monteverdi.
“CARMINA BURANA” significa “Canti dell’abbazia di Benediktenbeuren”. Dentro la biblioteca di questo antico monastero dell’alta-Baviera, è stato trovato, durante la secolarizzazione del 1803, un rotolo contenente circa 200 poemi in versi e canzoni del medioevo: canzoni scritte sia da monaci che dai dai “clerici vagantes” (una sorta di studenti-viaggiatori che erravano da un monastero all’altro) in un linguaggio misto tra Latino, Tedesco volgare e Francese arcaico.
Carl Orff, discendente a Monaco di Baviera di una vecchia famiglia di studiosi e ufficiali dell’esercito, ha musicato una selezione di alcuni di queste poesie creando un “happening” per orchestra, coro, voci soliste e balletto, ordinando la sequenza dei “canti” in forma drammatica, e sottotitonado l’opera come “Cantiones Profanæ cantoribus et choris candandæ comitantibus instrumentis atque imaginibus magicis” (canti profani per soli e coro, accompagnati da strumenti e da immagini magiche). La scena è quindi quella tipica del teatro musicale di Orff: un luogo di magia, azione rituale e simbolismo.
Un simbolo antico racchiude questa cantata scenica: la rappresentazione della ruota della fortuna in perpetua rotazione, che porta alternativamente fortuna e sfortuna. È una parabola della vita umana esposta a costanti cambiamenti. L’invocazione corale alla Dea Fortuna (“O Fortuna Velut Luna”) si trova infatti all’inizio e alla fine dell’opera. Lo “sviluppo ieratico” di questa azione il cui regista non è altri che il Fato stesso, si divide in tre parti: incontro dell’uomo con la natura, e in particolare con la “rinascita” in primavera (“Primo Vere”); incontro dell’uomo con i doni della natura, dove il vino occupa un posto preponderante (“in taberna”); incontro con l’amore, riflesso in un “Cour d’amours” secondo l’antica tradizione francese, tradizione cavalleresca di obbedienza alla donna e all’amore (“Minne” in tedesco arcaico.)
Il richiamo della natura – soggetto del primo frammento – ci porta nei verdi campi dove le ragazze danzano e la gente canta in tedesco antico. Dopo scene di festa e di grandi bevute, monaci disinibiti, davanti ad un bel cigno arrostito, vantano la vita della taverna (“in taberna quando sumus”), del vino e – infine – la foga impetuosa della giovinezza.
Il ventaglio espressivo dei Carmina Burana si estende dalla poesia delicata e dalla grazia dei “Cors d’amours” della Borgogna, fino alla gioviale brutalità di una taverna Bavarese (“in taberna”), alla vitalità debordante (nel solo del baritono “Estuans interius”), alla pressione devastatrice del coro del destino, che contiene ed avviluppa tutto.
Programma
Carmina Burana –
Soprano, Tenore, Baritono, Coro, Coro di voci bianche, Orchestra di Fiati.
Fortuna Imperatrix Mundi
– O Fortuna Coro e orchestra
– Fortune Plango Vulnera Coro e orchestra
I. Primo Vere
– Veris Leta Facies Coro e orchestra
– Omnia Sol Temperat Baritono e orchestra
– Ecce Gratum Coro e orchestra
Uf dem Anger
– Tanz Orchestra
– Floret Silva Nobilis Soli, coro e orchestra
– Chramer, gip die varwe mir Coro e orchestra
– Reie Soli, coro e orchestra
swaz hie gat umbe
Chume, chum, geselle min
– Were diu werlt alle min Coro voci bianche, soli e orch.
II. In Taberna
– Estuans Interius Baritono e orchestra
– Olim Lacus Colueram Tenore e orchestra
– Ego Sum Abbas Baritono e orchestra
– In taberna quando sumus Coro e orchestra
III. Cour d’amours
– Amor volat undique Coro voci bianche e orchestra
– Dies, nox et omnia Soli, coro e orchestra
– Stetit puella Soprano e orchestra
– Circa mea pectora Baritono, coro e orchestra
– Si puer cum pullula Coro
– Veni, veni, venias Coro e orchestra
– In trutina Soprano e orchestra
– Tempus est iocundum Soli, coro e orchestra
– Dulcissime Soprano
Branziflor et Helena
– Ave formosissima Coro e orchestra
Fortuna Imperatrix Mundi
– O fortuna Coro e orchestra